I carciofi romaneschi sono uno dei capisaldi della tradizione enogastronomica della città e dell’intera regione; anche per questo l’annuale Sagra del carciofo romanesco di Ladispoli è un appuntamento particolarmente sentito. Dal 12 al 14 aprile una vera e propria festa dedicata a questo ortaggio, protagonista assoluto di numerose ricette e sinonimo di bontà, ma anche di benessere.
La sagra
La Sagra del carciofo romanesco inizierà venerdì 12 aprile e terminerà domenica 14, con appuntamenti, eventi e manifestazioni durante tutto l’arco dei tre giorni di festa. Ogni giorno, dalle 9 alle 23, stand gastronomici, spettacoli musicali, cabaret e giochi pirotecnici, per animare questo attesissimo appuntamento. Un’occasione unica per gustare il carciofo romanesco in tantissime ricette e per scoprire le numerose proprietà benefiche.
Durante la Sagra del carciofo romanesco di quest’anno verrà inoltre allestita una sezione particolare, quella relativa all’”Arte, Cultura e Sapori nei giardini”, uno spazio dedicato esclusivamente ai produttori biologici dei carciofi. All’interno di questo spazio numerosi produttori e artisti esporranno le loro creazioni che avranno come unico riferimento sempre e soltanto il carciofo. Ma d’altronde è la sua festa.
Un po’ di storia
Come riportato sul sito della Pro Loco di Ladispoli (sul quale è possibile anche trovare maggiori informazioni sulla manifestazione), è dal 1950 che a Ladispoli si celebra la Sagra del carciofo romanesco. La diffusione di questo ortaggio nelle campagne locali fece venire l’idea di istituire la festa. Ma i risultati furono abbondantemente superiori alle aspettative, tanto da registrare numeri impressionanti, sia in termini di partecipazione che di crescita commerciale della produzione del carciofo. La scelta della data della sagra non è fissa, ma rispecchia quelli che sono i periodi di maggiore raccolta annuale del carciofo romanesco, solitamente durante il mese di aprile.
Dal 2001 la sagra ha ottenuto due riconoscimenti prestigiosi. Il primo è quello che il carciofo romanesco è stato insignito della denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) e la sagra ha iniziato ad assumere i contorni di una fiera, tanto da aprire le porte e gli stand anche a espositori di altre regioni italiane.
Carciofo romanesco: caratteristiche e proprietà
A Roma e provincia il carciofo romanesco viene chiamato anche Cimarolo o Mammola e rispetto alle altre versioni di carciofi ha delle caratteristiche specifiche e inconfondibili. Innanzitutto i carciofi romaneschi sono più grandi, con foglie di un colore verde tendente al violetto e con il peduncolo spesso. Il sapore è molto forte e dolce.
In cucina il carciofo romanesco è un protagonista assoluto, anche data la sua grande versatilità. Può essere mangiato crudo (tagliato a fettine) e condito semplicemente con del limone e un filo d’olio o, in una versione più saporita, accompagnato con delle scaglie di parmigiano. In alternativa può essere cotto e utilizzato come ottimo contorno (sia per piatti di carne che di pesce) o anche come condimento per la pasta. Negli ultimi anni sta ottenendo una nuova grande attenzione anche grazie al successo dell’alimentazione vegetariana e vegana.
Il carciofo romanesco gode infine di una grande attenzione e passione anche per le numerose proprietà benefiche per l’organismo. È un ortaggio che svolge una speciale funzione diuretica e ha sul corpo, grazie alla presenza di vitamine del gruppo C e K, effetti protettivi e rigenerativi sull’interno organismo.
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