in

Villa Borghese, il cuore verde di Roma

Villa Borghese Roma

Io esco di casa ed è già mattino
e Villa Borghese è ancora un giardino
c’è un fiume che passa nel cuore di Roma
mi fermo sul ponte ed io ti amo ancora

Così canta Antonello Venditti nella sua C’è un cuore che batte nel cuore raccontando di questo cuore pulsante della capitale. il parco di Villa Borghese è un insieme di luoghi di grande importanza sia dal punto di vista paesaggistico, tanto da essere ricchissimo di luoghi da fotografare, che storico, naturalistico e architettonico. Un luogo da conoscere e vivere, godendo di tutta la bellezza del polmone della città di Roma.

Il parco

Per quel che riguarda il parco vero e proprio, quello di Villa Borghese racchiude diverse tipologie di giardino. Qui infatti si possono trovare giardini all’italiana, giardini all’inglese, laghetti, fontane, ma anche una serie di costruzioni ed edifici. Il parco di Villa Borghese ha un’ampiezza di circa 80 ettari quadrati ed è per questo il quarto parco più grande di Roma. Tra i luoghi più affascinanti da visitare troviamo sicuramente il Giardino del Lago, navigabile noleggiando una delle caratteristiche barchette che permettono di raggiungere il suggestivo Tempio di Esculapio. Durante la passeggiata nel parco è possibile ammirare diversi laghetti, alberi secolari, templi e costruzioni che sono anche sedi di importanti istituzioni, come la Galleria d’arte Moderna, il Museo Etrusco, il Museo Canonica, la Casa del Cinema, il Parco dei Daini, il Museo civico di zoologia e il Bioparco. Altri luoghi, come la lussuosa Casina Valadier, sono alcuni dei tanti gioielli che impreziosiscono questo luogo.

La villa

La costruzione principale, quella che dà il nome all’intera zona (che ha subito nel corso dei secoli diversi mutamenti) prende il nome da Camillo Borghese, papa Paolo V, a cui questo edificio fu destinato. All’interno di questo edificio, oggi sede dell’omonima Galleria Borghese, è possibile ammirare pitture di artisti del calibro di Caravaggio, Tiziano e Raffaello, nonché sculture di Canova e Bernini.

Cosa fare a Villa Borghese

Il parco di Villa Borghese merita di essere visitato non una volta sola, anche perché sono davvero tante le cose da vedere e fare. Oltre alla visita vera e propria del parco, passeggiando rilassati o anche correndo o andando in bicicletta o sui tradizionali risciò, il parco offre una serie di attrazioni per tutta la famiglia. Per i più piccoli è presente uno spazio a loro dedicato (dall’ingresso da Piazzale San Paolo del Brasile) dove sono sistemate giostre e giochi per bambini. Inoltre è possibile salire su un trenino per un giro panoramico, oppure girare il parco in sella a una bicicletta o a un pony.

Tra i siti di maggiore interesse da visitare troviamo anche l’Orologio ad Acqua del Pincio (sulla cui terrazza si gode di una delle migliori viste della città). Si tratta di una torretta di legno, immersa completamente nella natura circostante, sulla cui sommità si trova un orologio i cui meccanismi sono azionati completamente con l’acqua del laghetto sottostante. Realizzato nel 1872 da Padre Giovanni Battista Embriaco, è un luogo che attrae costantemente tantissimi visitatori.

Per gli amanti della cultura il celebre Globe Theatre è invece la meta principale da raggiungere potendo assistere ai numerosi spettacoli che regolarmente vengono qui messi in scena.

Informazioni utili

Per raggiungere il Parco di Villa Borghese è possibile utilizzare la Linea A della Metropolitana di Roma, scendere alla fermata Spagna e seguire le indicazioni nei sottopassaggi che conducono fino all’ingresso del Pincio. Il parco ha 9 diversi accessi, tutti contrassegnati da segnaletica che indica come raggiungere i vari siti di interesse. Le persone disabili possono fare richiesta (via fax al numero 0677204491) per accedere con la propria vettura all’interno del parco.

Scritto da Daniele Di Geronimo

Giornalista pubblicista e Copywriter. Da Roma non ho preso solo la provincia di nascita, ma anche l'amore e l'interesse per una città unica nel suo genere convinto che il meglio della sua storia possa (e debba) ancora essere vissuto e raccontato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *