L’Italia è un Paese che vanta un patrimonio storico, architettonico, paesaggistico e culturale strepitoso, invidiatoci da tutto il mondo e ogni anno oggetto di ammirazione da parte dei turisti. Tutta questa bellezza è oggetto anche dell’interesse degli enti internazionali che vogliono tutelarla e promuoverla. È il caso dei beni patrimonio dell’UNESCO che dal 1979 vengono regolarmente riconosciuti e tra i quali troviamo anche diversi siti presenti a Roma e nel Lazio.
Una bellezza certificata: cosa sono i beni patrimonio dell’UNESCO
L’UNESCI è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura che si occupa, tra le altre cose, della protezione e trasmissione alle future generazioni del patrimonio culturale e naturale presente in tutto il ondo. I beni patrimonio dell’UNESCO possono essere di tipo culturale (monumenti, opere architettoniche, agglomerati e siti) e naturale (monumenti naturali, formazioni geologiche, siti e zone naturali), ma anche paesaggi culturali. Per ottenere il riconoscimento di bene patrimonio dell’UNESCO, dopo aver inviato la relativa domanda, è necessario rispettare uno dei requisiti previsti.
5 beni patrimonio dell’UNESCO
Fino a oggi l’UNESCO ha riconosciuto ben 1154 siti da tutelare e promuovere, distribuiti in 167 Paesi in tutto il mondo. L’Italia è il Paese che detiene il maggior numero (58 siti) e solo nel Lazio ne sono presenti 5, di cui uno direttamente nel cuore di Roma. Scopriamo quali sono.
#1 Centro storico di Roma
Dire centro storico di Roma significa dire tante cose, ma per l’UNESCO è chiaro l’intento di abbracciare l’intero complesso monumentale, culturale, artistico e religioso che è qui presente. Non solo, quindi, i Pantheon, il Colosseo e i Fori Imperiali, ma anche tutte le sculture, i dipinti, le opere, le fortificazioni, gli edifici religiosi e anche i progetti urbanistici sviluppati durante il Rinascimento e l’epoca barocca. Un insieme di bellezza e ricchezza culturale che ha fatto letteralmente scuola per diversi secoli e che ancora oggi è un tesoro cui fare riferimento. Oltre al centro storico di Roma rientrano nei beni patrimonio dell’UNESCO anche la basilica di San Paolo fuori le mura e le proprietà extraterritoriali della Santa Sede presenti a Roma.
#2 Villa Adriana
Villa Adriana è uno dei fiori all’occhiello della città di Tivoli, ma anche dell’intera regione e di tutto il Paese. Parliamo di un complesso di edifici che richiesero circa vent’anni per essere completati e che richiesero l’utilizzo di straordinarie tecnologie edili e idrauliche. Era la villa simbolo delle ville imperiali dell’antica Roma che si sviluppa su un’area di circa 120 ettari ed è considerata una città ideale. Oltre all’aspetto architettonico e storico Villa Adriana rappresenta anche un immenso tesoro di bellezza paesaggistica da ammirare.
#3 Villa d’Este
Oltre a Villa Adriana la città di Tivoli ospita anche Villa d’Este, uno dei complessi più belli e significativi della cultura rinascimentale. È l’unico esempio che abbiamo di giardino all’italiana del Cinquecento e questo fu uno dei primi giardini delle meraviglie che influenzerà lo sviluppo di realtà simili in tutto il resto d’Europa. Il complesso di Villa d’Este si sviluppa su una superficie di oltre quattro ettari nel quale il giardino rappresenta un capolavoro di ingegneria idraulica.
#4 Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia
In provincia di Viterbo sorge il complesso delle necropoli etrusche, le principali città-cimitero dell’epoca. Parliamo di un sito di portata storica fondamentale in quanto è stato il luogo che ha consentito di effettuare le più importanti scoperte archeologiche legata alla civiltà etrusca. L’importanza di questo sito è legata non solo all’architettura e alla struttura monumentale del luogo, ma anche e soprattutto a tutte le informazioni sulla cultura e sulla sepoltura tipiche dell’antichità che oggi possiamo conoscere e capire proprio grazie a quanto ritrovato e custodito all’interno delle necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia.
#5 Antiche faggete primordiali
Propriamente il sito patrimonio dell’UNESCO fa riferimento alle Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, ma è un sito transnazionale che è presente anche in Italia con 13 faggete. Nello specifico nel Lazio sono quelle del Monte Cimino (a Viterbo) e quelle del Monte Raschio (a Oriolo Romano sempre in provincia di Viterbo). Rientrano nella nostra regione anche quelle facente parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Si tratta di un sito che racchiude un esempio di foreste che si è sviluppato dopo la fine dell’era glaciale e che ha resistito nel corso del tempo grazie alle caratteristiche del faggio e alla sua capacità di adattarsi in diverse condizioni climatiche. Uno degli aspetti più interessanti di questi luoghi è l’assenza di antropizzazione, ovvero degli interventi condotti dall’uomo per adattare un luogo alle proprie esigenze.