Tutte le strade portano a Roma, così dice un antico detto popolare, ma ci sono strade, vie e sentieri che hanno un fascino, una storia e un significato più particolare delle altre: la Via Francigena è tra queste. Parliamo di una strada antica, oggi a molti sconosciuta, che racchiude fede, devozione e un grande fascino paesaggistico che merita di essere riscoperto e rivissuto.
Storia e curiosità sulla Via Francigena
Le vie francigene
Va subito sgomberato il cambio da un errore “etimologico”. Il nome di via francigena indica una strada che proviene dalla Francia. Dall’antichità e fino al Medioevo furono tante le strade definite in questo modo, anche se oggi si parla di questo percorso al singolare. La ragione è che l’ultimo tratto di strada, quello che arriva a Roma, è comune a entrambi i percorsi che oggi è possibile seguire. Il primo collega la città eterna con Santiago di Compostela; il secondo va da Roma a Canterbury. Per questo in Italia, così come nel resto d’Europa, è possibile trovare diversi tratti di “Via Francigena”, anche con apposite indicazioni.
Sigerico, l’Arcivescovo di Canterbury
L’origine, anche se inconsapevole, della Via Francigena lo si deve a Sigerico, Arcivescovo di Canterbury. Egli, come prevede la tradizione, nel 990 d.C. dovette recarsi a Roma per ricevere il Pallium (un paramento liturgico ancora in uso che rappresenta la pecora che il buon pastore – sull’esempio di Gesù Cristo – porta sulle proprie spalle e che i vescovi e gli arcivescovi ricevono come simbolo del loro ministero). Egli durante il percorso di ritorno segno tutte le tappe che effettuò giorno dopo giorno, dando il via a quella che successivamente sarebbe diventata una tradizione consolidata.
La Via Francigena dal Medioevo a oggi

Ma cos’è propriamente la Via Francigena? Non è solo una strada come intendiamo noi oggi le autostrade o le vie che ci permettono di raggiungere un’abitazione o un negozio. La Via Francigena va compresa nell’ottica spirituale tipica del Medioevo e dei pellegrini che le percorrevano. L’obiettivo dei pellegrini non era solo quello di raggiungere una meta (per quanto Roma con la tomba dei santi apostoli Pietro e Paolo era ovviamente anche questo), ma soprattutto quella di svolgere un cammino di purificazione, penitenza e santificazione. La meta di Piazza San Pietro era ed è la più ambita e suggestiva, ma anche altri santuari e località di rilevanza spirituale presenti lungo il tragitto rappresentano mete molto ambite sia dai fedeli che dai turisti.
Oggi la Via Francigena è prevalentemente un tratto di strada che attraversa parti meravigliose d’Italia e d’Europa, consentendo agli amanti delle escursioni di ammirare angoli sconosciuti e non invasi dall’industrializzazione. Nonostante questo “cambio di destinazione” resta l’identità spirituale originaria che ne contraddistingue il percorso e la struttura.
Percorrere la Via Francigena
La gestione del percorso e delle varie strutture ricettive sparse lungo il sentiero è affidata a un gruppo di volontari che permette ancora oggi, a distanza di secoli, di seguire i passi degli antichi pellegrini medievali. Da Roma a Canterbury sono circa milleottocento chilometri e il pellegrinaggio dell’Arcivescovo Sigerico prevedeva settantanove tappe, mentre oggi il percorso ne prevede cinquantasei. L’intero tragitto è ovviamente impegnativo, sia per la lunghezza e la durata che per la criticità di alcuni tratti. La Via Francigena è però percorribile anche in piccoli tratti ed è un tragitto che è possibile effettuarlo sia a piedi che in bicicletta. Il tragitto originale prevede diverse varianti, alcune delle quali raggiungono anche meravigliose località del Sud Italia.
Cosa vedere

Fare una raccolta di tutti i posti che si attraversano lungo la Via Francigena è impossibile (anche per via dell’itinerario che si decide di seguire), ma soprattutto riduttivo. Si può far riferimento alle nazioni in cui si passa (Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra), alle città che si attraversano (solo in Italia parliamo di Siena, Lucca, Parma, Pavia e Aosta), ai fiumi che si incontrano (l’Arno, il Po e il Rodano) e ai lagni (da quello di Bolsena a quello di Ginevra), ma non si riuscirebbe a spiegare tutta la bellezza paesaggistica, naturalistica, culturale e spirituale di questi luoghi e di questo percorso.
È possibile seguire la Via Francigena autonomamente, oppure rivolgendosi all’Associazione AEVF (Associazione Europea delle Vie Francigene). È l’associazione che si occupa (come soggetto autorizzato dal Consiglio d’Europa) della promozione e valorizzazione del patrimonio legato alla Via Francigena, attraverso attività che valorizzino la cultura, il turismo, l’identità e i valori dei pellegrinaggi. Si occupa allo stesso tempo anche di organizzare i vari cammini, fornendo lo statuto di pellegrino a coloro che intraprendono il viaggio, consentendogli di soggiornare nelle strutture convenzionate e di accedere a numerosi servizi.