Il freddo tipico della stagione autunnale e invernale si fa sempre più sentire e bisogna adeguarsi. Sia tirando fuori dagli armadi coperte, maglioni e capi d’abbigliamento pesanti che accendendo i termosifoni quando si sta in casa. Anche le abitudini alimentari cambiano e tra un tè e una cioccolata calda (magari da prendere in uno dei locali tipici di Roma) è utile organizzarsi anche per i pasti che si consumano in casa. E quelli a base di zuppe, brodi, passati e minestre sono tra i più gettonati di questo periodo. Scopriamo quindi un po’ di storia e di curiosità sulle minestre tipiche della gastronomia romana e quali sono le più diffuse (e buone) da preparare per questo inverno.
Quando la povertà è una ricchezza
La gastronomia romana è davvero ricca e capace di proporre un grande numero di piatti per tutte le stagioni. È una cucina tradizionalmente povera e legata alla cultura (e alle necessità) popolari che ha avuto il privilegio, grazie alla sua storia, di conoscere diverse culture, determinando una contaminazione anche gastronomica invidiabile. Anche per questo è possibile trovare tante ricette di minestre, zuppe, brodi e passati, cotti in acqua o scolati e conditi, capaci di donare sollievo al freddo più rigido e restituire un’armonia di sapori davvero unica. Questi primi piatti (o piatti unici) sono un vero capolavoro di cucina, esaltando i sapori degli ingredienti a disposizione, spesso anche pochi di numero e apparentemente meno ricercati dal punto di vista qualitativo. Il risultato, invece, è quanto di migliore si possa desiderare in giornate come queste.
6 minestre tipiche della tradizione romana
Il termine minestra è utilizzato genericamente per indicare diversi tipici di pietanze, anche quelle che in realtà hanno un termine proprio specifico. Di per sé il termine minestra fa riferimento all’attività di servire a tavola (questa l’etimologia latina), per cui quando parliamo di minestre romane pensiamo a buon diritto di poter far rientrare anche brodi e zuppe di vario tipo. Tra le principali da conoscere (e gustare) della tradizione romana troviamo:
- Stracciatella in brodo;
- Minestra di broccoli;
- Pasta e ceci;
- Pasta e fagioli;
- Pasta e lenticchie;
- Minestrone con il battuto.
Stracciatella in brodo
È probabilmente il simbolo delle minestre romane, uno dei capisaldi dei piatti tipici del periodo invernale, parliamo della celebre stracciatella in brodo. Si tratta di una minestra molto semplice (e rapida) da preparare, che ha il privilegio di essere molto sostanziosa e saporita. È a base di uova, brodo di carne, sale, noce e parmigiano ed è una pietanza così gradita che viene utilizzata sia per il pranzo di Pasqua (per interrompere dolcemente il digiuno quaresimale) che per quello di Natale.
Minestra di broccoli
Un altro grande classico, anche per la possibilità di utilizzare il celebre broccolo romanesco, è appunto la minestra di broccoli. Questa minestra è nota anche come pasta e broccoli in brodo d’arzilla essendo questo l’ingrediente principale per preparare il brodo. In entrambi i casi (con o senza arzilla) il risultato è sempre gradevole, nutriente, saporito e, ovviamente, caldo.
Pasta e ceci
Dire pasta e ceci significa dire Roma e la sua straordinaria tradizione gastronomica; anche per questo non possiamo non parlare di questo piatto tra le minestre romane. È considerato come un pasto unico essendo ricco sia di carboidrati che di proteine ed ha un’elevata capacità di saziare e, per chi ama i ceci, di regalare un sapore davvero straordinario.
Pasta e fagioli
Pasta e facioli è uno di quei piatti che, al pari degli altri, costituiscono l’ossatura della gastronomia capitolina. In realtà è un piatto diffuso in quasi tutte le regioni italiane e che in base al luogo cambia denominazione, ma anche ricetta, esistendo diverse varianti. C’è chi la preferisce più in brodo e chi più asciutta, ma ci sono due certezze nella pasta e fagioli: è buona e fa bene e che deve essere preparata rigorosamente con la pasta fatta in casa.
Pasta e lenticchie
Proseguendo tra le minestre romane a base di pasta non possiamo non ricordare anche la celebre pasta e lenticchie. Anche in questo caso ci sono diverse varianti, tra chi preferisce la versione con la pasta corta e chi, invece, quella con gli spaghetti spezzati. Il segreto del successo di questa minestra è dato sicuramente dalle lenticchie, il vero protagonista della minestra.
Minestrone con il battuto
Questo minestrone deve il suo nome e il suo successo al battuto, uno dei condimenti più diffusi e amati nella cucina romana tradizionale. Viene preparato con la pancetta battuta sul tagliere insieme alla cipolla e colorato in padella per poi essere unico con la carota, il sedano e altre erbe aromatiche. Verso la fine della cottura, poi, il battuto viene aggiunto al minestrone o alla zuppa che si sta preparando; il risultato è davvero da provare.