Tutti almeno una volta nella vita hanno sentito parlare del Cannone del Gianicolo. Oltre a essere un vero e proprio strumento militare è un appuntamento fisso che, in qualsiasi giorno e stagione dell’anno si ripete. Diventando così parte integrante della storia di Roma. Una storia che si ripete da più di un secolo e mezzo (precisamente 173 anni), prima ancora dell’Unità d’Italia. Una storia fatta di personaggi e curiosità che meritano di essere conosciuti.
Scandire il tempo con i colpi di cannone
Oggi siamo abituati ad avere smartphone, smartwatch e display in ogni posto che, tra le altre informazioni, ci ricordano l’ora esatta. Fino a qualche decennio fa non era così e nella metà dell’Ottocento, precisamente a partire dal 1 dicembre 1847, il Papa Pio IX decise di introdurre l’uso di scandire l’ora con un colpo di cannone. Un modo oggi probabilmente bizzarro, ma al tempo utile in quanto aveva il merito di sincronizzare la città. Fino a quel momento, infatti, le ore del giorno venivano segnate dal suono delle campane che non era certo semplice e soprattutto coordinato.
Il cannone e il colle Gianicolo
Nonostante tutte le tensioni che segnarono Roma e il rapporto con il papato a seguito dell’Unità d’Italia, la tradizione del colpo di cannone per segnare l’ora rimase anche dopo l’unificazione nazionale. Oggi il Cannone è sul colle Gianicolo dal quale prende anche il nome, ma non è stata sempre questa la sua collocazione. Originariamente e fino al 1903 il cannone era posto a Castel sant’Angelo, per poi passare sul Monte Mario e, infine, il 24 gennaio 1904 sul Gianicolo, dove è attivo ancora oggi.
Il tipo di cannone
Per gli amanti dell’artiglieria militare si può dire che il cannone utilizzato dal 1904 era un cannone campale da 75mm, ovvero il cannone utilizzato dall’esercito del Regno d’Italia per aprire la famosa breccia di Porta Pia. Su quello precedente non si hanno notizie, mentre sappiamo che dopo venne utilizzato un obice da 149/13 che ha sparato il suo ultimo colpo il 1 febbraio del 1991. Da quella data è stato utilizzato, ed è attivo ancora oggi, un obice frutto dall’unione tra un affusto di 88/27 e una bocca da fuoco da 105/22.
Curiosità sul Cannone del Gianicolo
Nonostante sia attivo, come detto, dal 1847 e propriamente quello del Gianicolo dal 1904, il cannone non ha sparato proprio tutti i giorni per segnare le ore 12 (il mezzogiorno) ai romani. Durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, anche per evidenti ragioni, la tradizione dello sparo a mezzogiorno del Cannone del Gianicolo fu sospesa. Ma ci sono stati anche altri episodi nella storia, anche quella recente e recentissima, di malfunzionamenti e imprevisti che hanno impedito al cannone di sparare alle canoniche ore 12.
L’ultimo episodio è dello scorso 19 maggio quando, seppur alla presenza di pochissimi curiosi a causa delle misure restrittive per il Coronavirus, il cannone non è riuscito a sparare. Diversi i tentativi di tirare la corda e azionare il meccanismo e l’artigliere dell’esercito ha anche provato a sostituire la cartuccia, senza successo. Il Cannone del Gianicolo è rimasto muto. Era già successo una decina di anni prima, il 22 gennaio 2009, a causa dell’indisponibilità all’ultimo momento, come dichiararono dall’esercito, dell’sottufficiale che si doveva occupare dell’operazione.
Come assistere allo sparo del Cannone del Gianicolo
Tutti i giorni, quindi, alle ore 12, il Cannone del Gianicolo spara ed è possibile assistere a questo rito arrivando alla terrazza. Questa è, tra l’altro, una delle zone (nel quartiere Trastevere) più suggestive della città capaci di regalare una vista mozzafiato su Roma. Sono diversi gli accessi che consentono di arrivare alla terrazza del Gianicolo. Si può arrivare con il tram 8 (partendo dalla Stazione Trastevere) e poi l’autobus 115, oppure arrivando a piedi da Via Garibaldi, Piazza della Rovere, Largo di Porta San Pancrazio o Piazza Sant’Onofrio. Oltre al fascino di un rito secolare e alla bellezza della vista sulla città, lo sparo a mezzogiorno del Cannone del Gianicolo è anche un affascinante tuffo nel passato e la possibilità di seguire i movimenti messi in atto dai militari per azionare il cannone.
A questo proposito è curioso ricordare come oggi la segnalazione per l’avvio dello sparo arrivi tramite telefono ma, ovviamente, in passato non era così. La procedura prevedeva che da un’asta presente sul tetto della chiesa di Sant’Ignazio, cadesse una sfera di vimini. Un militare presente sulla terrazza del Gianicolo monitorava il movimento della sfera con un binocolo e appena vedeva la palla cadere dava il segnare per far partire il colpo del cannone.
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