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Breve guida alle mura romane

Mura romane

Costruite per motivi principalmente di difesa e, di conseguenza, per segnare la differenza che c’era tra “noi” e “loro”, tra la città eterna e il resto del mondo, le mura romane sono un segno tangibile dell’espansione e dello sviluppo della città. Qualcosa di simile è quello che racconta la tradizione sui primi confini tracciati da Romolo con il suo aratro, proprio per stabilire il segno che definisse lo spazio della città. E le mura romane hanno svolto anche questo ruolo, oltre quello più evidente di difendere la città e la sua popolazione dagli attacchi e le invasioni.

Le prime mura

Prima di passare alla trattazione specifica delle mura romane vere e proprie è bene fare riferimento a quanto compiuto da Romolo. In realtà di queste presunte mura si sa molto poco. Alcune fonti storiche riferiscono e fanno intendere dell’esistenza di una “Roma quadrata”, ovvero una cinta muraria a quattro lati che si trovava sul colle Palatino. Ci sono pochissime tracce di queste mura e non è possibile stabilire con certezza molti dettagli.

L’espansione romana

L’ampliamento delle dimensioni della città ha costretto i romani a spostare ogni volta i confini, creando quindi nuove serie di mura. Per questo si parla al plurale e si possono rilevare diverse cinte murarie della città di Roma. Esse sono:

  • Mura serviane;
  • Mura aureliane;
  • Mura leonine;
  • Mura vaticane;
  • Mura gianicolensi.

In molti casi queste mura sono state colpite da umidità, infiltrazioni e danni di tipo naturale, che sono riusciti in maniera più incisiva di quanto non siano stati in grado di fare gli eserciti nemici nel corso della storia della città. Rimangono comunque un elemento significativo di ciò che Roma è stata e, per molti aspetti, riamane ancora oggi.

Mura serviane

Le Mura serviane prendono il nome da Servio Tullio che nel VI secolo a.C. intervenne su di esse. In realtà probabilmente già esisteva una cinta muraria, fatta costruire da Tarquinio Prisco. Servio Tullio ampliò questa costruzione e la dotò di un fossato e di numerose porte. Ad oggi sono rimaste solamente la Porta Celimontana e la Porta Esquilina.

Mura aureliane

Forse tra le più note mura romane, quelle aureliane furono edificate nel III secolo. Iniziate dall’imperatore Aureliano (da cui prendono il nome) furono terminate sotto Probo, il suo successore. Sono caratterizzate dalla presenza di numerosi torri quadrate, dotate di attico per permettere ai soldati di controllare la zona circostante. I lavori di costruzione furono molto rapidi, anche perché erano forti i timori di invasioni dall’esterno, e anche per questo molti edifici presenti sul percorso vennero inglobati all’interno delle mura. Anche gli acquedotti furono integrati, in modo da sfruttarne la struttura e risparmiando nei materiali di costruzione.

Mura leonine

Tra le particolarità della città di Roma c’è anche quella di essere sede della cristianità e di ospitare i Papi che molto, moltissimo, hanno influito sulle sorti della città. In questo senso si devono considerare le cosiddette Mura leonine, edificate intorno alla metà del IX secolo per volere di Papa Leone IV che volle realizzare la civitas Leonina. Tale costruzione si rese necessaria a seguito dell’invasione dei Saraceni che saccheggiarono niente meno che la Basilica di San Pietro. Anche le mura Leonine hanno conosciuto interventi successivi, come quelli di Papa Niccolò II che aggiunse il Passetto di Borgo, ovvero il celebre tratto che collega il Vaticano con Castel Sant’Angelo.

Mura vaticane

Le Mura Vaticane sono considerate parte delle Mura leonine, anche perché erette sempre a difesa della Città del Vaticano e del colle sul quale sorge. Si occuparono della costruzione diversi pontefici: Paolo II, Pio V, Pio V e Urbano VIII.

Mura gianicolensi

Anche per le Mura gianicolensi si deve l’intervento di due Papi, rispettivamente Urbano VIII e Innocenzo X, che nel XVII secolo modificarono il tracciato delle mura aureliane. Il nome deriva dal colle Gianicolense che queste mura costeggiano.

Scritto da Daniele Di Geronimo

Giornalista pubblicista e Copywriter. Da Roma non ho preso solo la provincia di nascita, ma anche l'amore e l'interesse per una città unica nel suo genere convinto che il meglio della sua storia possa (e debba) ancora essere vissuto e raccontato.

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