È arrivato l’autunno e presto anche l’inverno e cosa c’è di più buono che un bel piatto (una scodella più correttamente) di pasta e ceci? Alla romana, ovviamente. Per gli antichi era il piatto perfetto e lo è ancora oggi per molti romani (e non solo) che sanno apprezzare l’umile ma avvolgente bontà di una delle minestre tipiche della tradizione gastronomica romana.
Storia e curiosità di un piatto semplice ma ricco di tradizioni e sapori
Prima di scoprire qual è la ricetta tradizionale della pasta e ceci alla romana è interessante ricordare alcune curiosità storiche. Come già anticipato molti autori antichi li menzionano nelle loro opere. Orazio in una delle sue Satire ci tramanda come i senatori dell’antica Roma amassero concludere la loro giornata con un piatto di ceci, porri e lagana. Petronio un secolo più tardi nel Satyricon racconta come facessero parte di una cena-spettacolo così come Marziale che testimonia come i ceci venissero venduti agli angoli delle strade già bolliti e pronti per essere mangiati. Una sorta di street food ante litteram. Anche Plinio il Vecchio racconta, complici anche le (presunte) proprietà afrodisiache dei ceci, come questi fossero serviti nelle taverne in vario modo (salati, arrostiti o bolliti) così da allietare il consumo del vino.
Insomma, non è un caso se i ceci sono tra i legumi più consumati al mondo. Un alimento antico e povero ma anche economico e di facile conservazione e, quindi, perfetto per essere utilizzato in tantissimi modi. Anche nella tradizionale pasta e ceci alla romana. Il successo di questo piatto ha diverse ragioni, anche “spirituali”. È stato per molto tempo considerato un sostituto della carne e, quindi, consumabile nei periodi di magro come i giorni di vigilia o quelli di digiuno. Ed è il motivo per cui ancora oggi (anche se sempre meno) il venerdì mattina in alcuni mercati rionali è ancora possibile trovare i ceci “ammollati” pronti per essere acquistati e cotti.
Il piatto è talmente noto e associato alla gastronomia romana che è entrato anche nella celebre pellicola I soliti ignoti di Mario Monicelli. A consumare il celebre piatto sono i componenti della banda di ladri che l’unico bottino che sono riusciti a portare via dal loro colpo al Monte di Pietà sono proprio i ceci.
La ricetta tradizionale
Per preparare pasta e ceci alla romana per quattro persone si avrà bisogno di:
- 300 g di ceci secchi
- 150 g di pasta (cannolicchi o maltagliati)
- 3-4 alici sott’olio
- 2 cucchiai di salsa di pomodoro
- 1 spicchio d’aglio
- rosmarino
- olio extravergine d’oliva
- sale
- pepe in grani
La preparazione, che richiede 20 minuti (più le 12 ore per i ceci), inizia con il lavaggio dei legumi da mettere in ammollo in acqua tiepida abbondante e lasciare riposare per 12 ore. Il giorno dopo bisogna prendere una pentola piena di acqua da profumare con un rametto di rosmarino e poi mettere a cuocere i ceci per almeno due ore.
Dopo che si sono cotti bisogna soffriggere dell’olio con l’aglio, quindi aggiungere le alici (schiacciandole con la forchetta) e aggiungere i cucchiai di salsa di pomodoro. Cuocere tutto a fiamma vivace fino a far restringere la salsa. A questo punto si aggiungono i ceci con una parte dell’acqua di cottura e lasciare tutto coperto per circa dieci minuti per poi portare a bollore. Quindi aggiungere la pasta, farla cuocere e servire il tutto con una spolverata di pepe in grani.
Cosa fa la differenza
La peculiarità della pasta e ceci alla romana che la differenzia dalle ricette similari è data dall’utilizzo delle acciughe salate nella salsa e del rosmarino nell’acqua di cottura.
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